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Lancillotto
Inf. V, 128

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Lancillotto del Lago, cavaliere della Tavola Rotonda di Re Artù, era il protagonista del poema "Lancellotto" di Chrètien de Troyes e del "Lancellotto" in prosa del 1225 circa, molto noto negli ambienti di corte, che narrava il suo amore infelice e segreto per la regina Ginevra. Tale amore, tuttavia, implica il tradimento della fiducia in lui riposta da Artù, suo signore ed amico.

Il brano che Francesca e Paolo stanno leggendo e che scatena il trapasso dall'amore-virtù, tipicamente stilnovistico, all'amore-passione che li perderà per l'eternità, è quello dell'omaggio d'amore il cui rituale ricalca quello dell'investitura cavalleresca.
Come il cavaliere feudale, l'amante chiedeva di essere accolto a servire la sua dama, ricevendone in cambio l'amore, come dal signore riceveva protezione. Quel bacio era, dunque, un pegno di fedeltà, un patto che, per essere ratificato, aveva bisogno di testimoni: per Lancillotto e Ginevra fu testimone Galehaut (Galeotto), siniscalco della regina.